Fine dei giochi: la NASA parcheggia Spirit

Niente da fare, Spirit non è riuscito a liberarsi dalla morsa delle sabbie marziane. Attraverso un messaggio pubblicato nella sezione Free Spirit, la NASA ha confermato l’impossibilità di sbloccare il rover nonostante i numerosi sforzi profusi dal team incaricato di liberare il celebre robot inviato su Marte. La decisione dell’ente spaziale americano giunge a un paio di mesi di distanza dalle prime manovre eseguite per rimettere in moto Spirit.

Il Rover Spirit (credit: NASA)
Il Rover Spirit (credit: NASA)

Nel corso degli ultimi sei anni, il rover ha fornito un’enorme serie di dati e informazioni sul suolo marziano, aiutando i ricercatori a comprendere meglio le caratteristiche del Pianeta Rosso. Ora per Spirit scatta il piano B, già previsto dagli esperti della NASA nel caso di un insuccesso: il dispositivo diventerà una stazione di rilevazione fissa e potrà fare affidamento sulla propria fotocamera panoramica e sul proprio spettrometro per inviare nuove informazioni verso la Terra. Ma prima di diventare una sorta di stazione meteo marziana, Spirit dovrà affrontare l’inverno. Leggi tutto “Fine dei giochi: la NASA parcheggia Spirit”

Piccole grandi manovre su Marte per Spirit

Qualcosa si muove su Marte, ma non si tratta di un marziano. Come annunciato un paio di settimane fa, da alcuni giorni Spirit ha iniziato le sue piccole grandi manovre per liberarsi dalle sabbie del pianeta rosso, che lo hanno imprigionato lo scorso maggio mettendo in serio pericolo la missione della NASA.

Le ruote di Spirit imprigionate dalla sabbia marziana (credit: NASA/JPL-Caltech/Cornell/USGS)
Le ruote di Spirit imprigionate dalla sabbia marziana (credit: NASA/JPL-Caltech/Cornell/USGS)

Gli esperti dell’ente spaziale americano hanno inviato un primo comando nella giornata del 17 novembre, ma Spirit non ha potuto mostrare la propria agilità: dopo appena un secondo dall’inizio della prima manovra il rover si è arrestato a causa di una inclinazione laterale eccessiva, superiore a un grado. Un limite imposto dal team di salvataggio del robot, interessato a procedere con estrema cautela nella complessa opera di liberazione di Spirit. Leggi tutto “Piccole grandi manovre su Marte per Spirit”

Legato a un granello di sabbia

Spirit, il rover della NASA impegnato nell’esplorazione di Marte, è da circa sei mesi imprigionato dalle sabbie marziane. Nel mese di maggio il piccolo robot ha compiuto un passo azzardato e cinque ruote su sei si sono insabbiate, dando vita a un vero e proprio enigma per i responsabili della missione, che a distanza di diversi mesi stanno per avviare una serie di delicati tentativi per rimettere in moto il rover.

Il Rover Spirit [credit: NASA]
Il Rover Spirit (credit: NASA.gov)

Nonostante la determinazione del team della NASA, al momento le certezze sono ben poche specialmente sull’esito dell’operazione. All’arrivo dell’inverno marziano manca ormai poco e la minore quantità di luce lascia meno energie a Spirit, che è alimentato attraverso una serie di pannelli fotovoltaici. I tempi per agire sono dunque stretti e nel corso delle prossime settimane i responsabili del progetto dovranno affrontare non pochi dilemmi. Leggi tutto “Legato a un granello di sabbia”

Un robot che non si lascia insabbiare

SandBot
SandBot

Ritrovarsi completamente insabbiati non è una bella sensazione, specie se si è un robot. L’impossibilità di muoversi su terreni particolarmente cedevoli costituisce un grave handicap per gli automi, cui da poco i ricercatori sembrano essere riusciti a porre rimedio.

Un gruppo di ricerca ha infatti realizzato un nuovo sistema di locomozione per i robot ispirato ad alcuni animali del deserto, consentendo così ai droidi di attraversare i terreni sabbiosi senza particolari problemi. Una volta perfezionate, queste nuove soluzioni tecnologiche potrebbero essere impiegate per i robot utilizzati nelle missioni spaziali per esplorare la superficie dei pianeti.

Nonostante siano concepiti per l’attraversamento di zone impervie e di terreni cedevoli, spesso i fuoristrada si insabbiano regalando esperienze non sempre piacevoli ai loro passeggeri. Ciò accade poiché i granelli di sabbia che costituiscono il suolo collassano a causa del peso dei veicoli creando generalmente buche invalicabili per le ruote. A questo si aggiunge l’impossibilità di fare attrito, cosa che impedisce al sistema di trazione degli automezzi insabbiati di riprendere la marcia. Leggi tutto “Un robot che non si lascia insabbiare”