Non è una pratica molto piacevole, ma assicura la prosecuzione di numerose specie di vespe. Sono infatti diverse centinaia le specie di vespe che depositano le loro uova all’interno dei bruchi, iniettando nel loro organismo alcune tossine paralizzanti che consentono alla larve delle vespe di cibarsi di chi le ospita senza correre rischi. Per diverso tempo i ricercatori hanno cercato di capire la tipologia e l’origine di queste tossine senza giungere però a nessun risultato significativo. Ora, però, un nuovo studio sembra aver dimostrato come queste tossine derivino da un particolare virus che infettò le vespe milioni di anni fa.
Utilizzando il microscopio elettronico, già nel corso degli anni Settanta un gruppo di ricercatori aveva scoperto alcune caratteristiche delle tossine utilizzate dalle vespe per conferire la paralisi. Considerata la natura dei loro componenti, venne naturale classificarle come virus e chiamarle polidnavirus, una decisione che sollevò un ampio e acceso dibattito nella comunità scientifica.
Successive analisi sulle caratteristiche genetiche rivelarono che le istruzioni per creare i componenti delle tossine erano comuni al DNA di numerose specie di vespe, ma non implicavano la presenza di molecole generalmente utilizzate dai virus per moltiplicarsi e colonizzare un organismo. Alcuni ricercatori giunsero così alla conclusione che non si potesse trattare di un virus “indipendente” dalle vespe, ma di vere e proprie secrezioni codificate geneticamente. Leggi tutto “Un virus è il segreto del veleno delle vespe”